L'Ashtanga Yoga ("Lo Yoga degli Otti Rami") è la pratica delll'equilibrio del corpo e della mente nella la ricerca del “Bene (nell') Essere” attraverso la pratica costante del Vinyasa ('transizione') delle Asana ('posture'), un'esecuzione di numerose e diverse posizioni sincronizzate tra loro attraverso il movimento, il respiro e lo sguardo. Tramandata fino ad oggi da maestro ad allievo e conosciuta per la sua estrema dinamicità, questa pratica porta grandi benefici sistemici fisici e mentali, ringiovanimento e rinvigorimento del corpo e del sistema immunitario.

 Un sistema antico tramandato fino ad oggi, di maestro in allievo, sistematizzato da Sri K. Pattabhi Jois, che nel 1948 fondò l'Ashtanga Yoga Research Institute a Mysore in India e continuata oggi da Paramaguru Sharath R. Jois, suo nipote e attuale unica guida mondiale riconosciuta nell'Ashtanga, diretto erede di tutta la sua tradizione.

 

 Concentrazione, pazienza, stamina e ricerca del silenzio, sono le caratteristiche di questa pratica, portatrice di una progressiva purificazione e allineamento interiore, insieme ad una forte riduzione dello stress (leggi un articolo da 'Il Messaggero' a riguardo nella sezione APPROFONDIMENTI).

 L'approccio alla disciplina non conosce limiti di età è aperto a tutti e tutte ma sempre si calibra progressivamente al corpo e le condizione di partenza di una persona.

 

 

 Sri Tirumalai Krishnamacharya (1888-1989), considerato una delle figure più importanti dello yoga moderno, l'insegnante che tra il 19° e il 20° secolo riportò in auge gli antichi sistemi dell'Hata Yoga. Guaritore e studioso ayurvedico, dei Veda e di sanscrito, è stato il guru di B. K. S. Iyengar, Pattabhi Jois e di suo figlio T. K. V. Desikachar che nei decenni successivi elaborarono gli insegnamenti ricevuti inaugurando le principali tradizioni di yoga oggi più diffuse al mondo. Viene invitato ad insegnare nel 1931 nel Sanskrit College di Mysore (stato del Karnataka, India) e nel 1933 il Mahārāja della città, Krishna Raja Wadiyar IV, suo discepolo e patrono, gli concede l’uso di un’ala del palazzo reale per aprirvi una Yogaśālā, ovvero una scuola di yoga, frequentata dai giovani nobili e brahmani della corte.

 La sistematizzazione di tutte le varie posture nell'Ashtanga, legate alla fluidità del respiro e dei movimenti si esprime attraverso la concatenazione delle asana divise in serie progressive, che si imparano prima con la guida vocale dell'insegnante e memorizzando poi la sequenza. Questo permette così il cosiddetto Mysore style, quando i diversi praticanti praticano insieme ognuno la propria sequenza imparata, sotto lo sguardo e gli aggiustamenti eventuali dell'insegnante.

 

 E' possibile vedere l'intera sequenza della Prima Serie al seguente video, con sei maestri avanzati sotto la guida di Sri K. Pattabhi Jois nella sezione Approfondimenti. Le posture in piedi all'inizio della sequenza sono il primo passo che si impara quando si viene in shala per provare una classe di Ashtanga.


«Ciò che contraddistingue lo Yoga non è solamente il suo aspetto pratico, ma anche la sua natura iniziatica. Non si può imparare lo Yoga da soli; è indispensabile la direzione di un maestro (guru)» Mircea Eliade